Il giardino Micro to Macro invita i visitatori a riconsiderare il loro rapporto con l’ambiente urbano. Pertanto, l’installazione è un laboratorio che fornisce un campione che potrebbe essere sperimentato nella città di domani.
Micro to Macro segue l’evoluzione delle piante attraverso tre fasi: il paesaggio limitato, il paesaggio liberato e il paesaggio esteso. Questo crea una successione di aree colonizzate dalla natura e offre uno spazio per osservare il processo di ripristino del territorio.
Ogni buco, ogni crepitio e ogni interstizio è conquistato dalle piante e si crea la biodiversità. Aiutata da elementi naturali come l’acqua, l’aria e il sole, l’energia delle piante ripristina il suolo che diventa fertile e utile. Quindi, il micro diventa macro.
Entrando nel giardino, i visitatori sperimenteranno una moltitudine di sensazioni. Attraverseranno il giardino per un sentiero centrale che si trasforma mentre camminano. In primo luogo, entreranno in un quadrato minerale liscio, dove il terreno vegetale e le piante sono limitate. A causa del cemento si sentiranno caldi. A poco a poco compaiono delle fessure e le piante rompono il cemento, rompendo il terreno si crea una ghiaia basaltica caratteristica dell’Etna. Tra le rovine di questa piazza, le piante diventano più grandi. A causa della porosità del terreno, le piante abbondano e accompagnano i visitatori all’ultima stanza del giardino dove sono invitati a riposare all’ombra degli alberi. Fuggendo in un ambiente di vegetazione lussureggiante, colorata e profumata.